giovedì 13 giugno 2013

Riassumendo...

... con il post di "benvenuto" ho voluto spiegare come mai ho scelto questo argomento da trattare nel blog, tecnologia ed industrializzazione, scrivendo poi un abbecedario.

Successivamente ho introdotto un personaggio, che attraverso una delle sue maggiori opere, mi ha accompagnato in questo approfondimento. Infatti, nella lunga analisi che il filosofo tedesco Karl Marx ha fatto, ho cercato dei punti in cui parlasse anche dell'introduzione di nuove tecnologie nelle fabbriche, ponendo l'attenzione prima su alcuni effetti riguardo il valore della merce, e poi più in generale sulla classe operaia.

Otre a ciò, ho fatto riferimento alla distinzione tra I Rivoluzione Industriale e II Rivoluzione Industriale.
Tra le macchine e le innovazioni che hanno contribuito all'industrializzazione ho citato la "spoletta volante", una delle prime innovazioni nel settore tessile, e la macchina a vapore, di cui è presente anche un breve video che ne illustra brevemente il funzionamento.

Rimanendo in tema di video, vi è anche un link del film Tempi Moderni, in cui l'attore e regista Charlie Chaplin illustra in chiave comica la vita in fabbrica.

Per concludere, ecco un pensiero su come l'industria debba migliorare alcuni suoi aspetti negativi odierni e come la tecnologia dovrebbe "aiutarla".

mercoledì 12 giugno 2013

Industria nel presente...e il futuro?

Karl Marx, nel libro I de "Il Capitale", analizza la situazione che si è venuta a creare con il sempre più crescente numero di macchine nelle fabbriche. Egli prende come esempio alcune manifatture metallurgiche di Birmigham.

Nella fabbrica, oltre a uomini, sono assunti un elevato numero di donne e bambini: 3000 fanciulli e oltre 10.000 donne. Essi svolgono funzioni lavorative nelle fonderie d'ottone, nelle fabbriche di bottoni, nei lavori di smaltatura, laccatura ecc...
Spesso i bambini, sia maschi che femmine, lavorano lo stesso numero di ore degli adulti, e il poco decoroso ambiente in cui sono costretti a lavorare, dove osservano costumi e linguaggi indecenti, li fa crescere quasi in maniera selvaggia.
Il tutto avviene in un ambiente poco igienico e malsano!

Oggi, almeno nei paesi più sviluppati, l'industria, oltre ad essere progredita vertiginosamente dal punto di vista tecnologico, ha anche risolto gran parte di questi problemi sociali: non vi sono più bimbi costretti a fare lavori disumani, gli operai non vengono sfruttati più come una volta.

Eppure, c'è ancora da migliorare. Le morti sul lavoro nelle fabbriche e nelle industrie sono calate, ma non bisogna fermarsi, bisogna rendere le industrie luoghi ancor più sicuri per chi ci lavora al suo interno.
E non è detto che non ci siano più donne o bambini che muoiono a causa delle fabbriche: l'elevato numero di industrie produce molto inquinamento, causa di malattia per chi vive vicino ai centri industriali.
Un esempio, che personalmente mi sta molto a cuore, è la città di Taranto, dove il centro siderurgico ILVA ha si portato un gran numero di posti di lavoro, ma anche tante malattie alla città, alla provincia e a tutto l'ambiente circostante.
Dopo più di un secolo vi è ancora la figura di un capitalista che cerca di tenere sotto scacco i suoi dipendenti, stavolta con un volgare ricatto: salute o lavoro?

Dove deve indirizzarsi quindi l'industria del futuro?
Bisognerebbe creare una nuova "rivoluzione industriale", dove però ci sia più rispetto per chi ci lavora, e più rispetto per l'ambiente, cercare di ridurre, per quanto sia possibile, le emissioni di gas inquinanti, anche se tutto ciò può sembrare ancora difficile. Eppure però, in un lasso di tempo relativamente breve, la tecnologia ha permesso all'uomo di fare passi da gigante, quindi perchè non poter sperare che questo avvenga anche nel settore industriale?

domenica 9 giugno 2013

Charlie Chaplin in: Tempi Moderni

Tempi Moderni (Modern Times), è un film diretto, prodotto e interpretato da Charlie Chaplin, uscito nelle sale cinematografiche nel 1936.

Il film ha come protagonista un operaio, costretto a ripetere le stesse operazioni durante tutta la sua giornata lavorativa. Viene evidenziato infatti come, secondo la teoria del taylorismo, gli operai venissero divisi in varie squadre, e ciascuna di esse aveva un unico lavoro da svolgere. Questo viene evidenziato anche in chiave comica dal regista e attore Charlie Chaplin.

Qui di seguito vi posto un link del film.


Karl Marx e le macchine

Karl Marx, nel libro I del Capitale, distingue tre componenti essenziali della macchina:
- la macchina motrice
-il meccanismo di trasmissione
-la macchina utensile ( o macchina operatrice)

la macchina motrice agisce per l'appunto come forza motrice di tutto il meccanismo: fornisce l'energia alla macchina affinchè funzioni. Essa può generare energia, come ad esempio la macchina a vapore, la macchina calorifera o la macchina elettromagnetica, oppure può ricevere energia da un impulso esterno, come nel caso della ruota idraulica che la riceve dalla caduta dell'acqua.

Il meccanismo di trasmissione (che può essere formato da volani, ruote dentate, , pulegge, assi, corde ecc...) regola il movimento causato dalla macchina motrice, trasmettendolo alle macchine utensili. Si può dire che queste due parti della macchina lavorino in funzione di quest'ultima: la macchina utensile operatrice.

La macchina utensile spesso è formata da utensili e strumenti che venivano utilizzati dall'artigiano, ma adesso vengono usati come strumenti meccanici.
In questo modo l'intera macchina non è altro che "la forma meccanica dell'antico strumento dell'artigiano".

la macchina industriale diventa uno strumento che esegue le stesse operazioni che prima venivano effettuate dall'operaio: la macchina prende il posto dell'uomo.

Certamente tutto ciò porta dei benefici nella produzione industriale, rendendola molto più rapida, ma anche delle conseguenze negative dal punto di vista sociale: la fabbrica non ha più bisogno della forza muscolare dell'operaio, e ciò consente al capitalista di poter assumere anche donne e bambini nelle fabbriche, e non più solo gli uomini. Anzi, spesso i bambini si riveleranno più adatti a certe operazioni di manutenzione delle macchine, perchè avendo un fisico minuto riuscivano meglio e infiltrarsi tra i meccanismi delle macchine.

A questo punto, il capitalista cerca sempre più di avere sotto controllo gli operai, a volte anche intere famiglie, sapendo che tramite il loro sfruttamento egli potrà ricavare enormi guadagni: il plusvalore.




sabato 8 giugno 2013

La macchina a vapore (2)



Ecco qui un breve video, che spiega in maniera rapida ma chiara il funzionamento della macchina a vapore.

La macchina a vapore

La prima macchina a vapore fu inventata dall'inglese Thomas Newcomen, nel 1712. La macchina di Newcomen, tramite un motore a vapore a condensazione interna, riusciva a mettere in moto una pompa a pistone, utilizzata per compiere lavoro.

funzionamento della macchina di Newcomen 


La macchina fu utilizzata per la prima volta in una miniera di carbone nel West Midland, sempre nel 1712. Inizialmente veniva utilizzata per il trasporto nelle aree minerarie, e successivamente per pompare acque nelle miniere.

Dopo la morte di Newcomen, nel 1729, fu perfezionata da James Watt. Essa è ancora nota come "regolatore di Watt".
Inserendo una serie di accorgimenti per perfezionare la macchina, riuscì a migliorare considerevolmente il rendimento e l'efficienza della macchina, rendendola poi adatta nell'utilizzo industriale.

esempio di motore a vapore



esempio di un motore a vapore più moderno





venerdì 7 giugno 2013

II Rivoluzione Industriale

La seconda Rivoluzione Industriale non ha una data di inizio precisa: viene  collocata nella seconda metà del XIX secolo, quindi a circa un secolo di distanza dalla prima.

In questo periodo vengono pian piano utilizzate varie fonti di energia, dall'elettricità al petrolio, sostituendo gradualmente il carbone e il coke, protagonisti della prima rivoluzione industriale.

Mentre nel secolo precedente vi era uno sviluppo nel settore tessile e metallurgico, nell'800 cominciano a nascere nuove fabbriche, in particolare quelle del settore chimico.

L'introduzione di nuove macchine nelle fabbriche ha favorito lo sviluppo di questa "seconda rivoluzione", ma i progessi in questo periodo riguardano anche il settore medico, i trasporti, il mondo della comunicazione.

Si afferma sempre più la nuova classe operaia, e si viene a formare una nuova figura, il capitalista: il proprietario della fabbrica, colui che mette a disposizione il proprio capitale per acquistare i macchinari e colui che paga i suoi operai per il loro lavoro svolto.Tutto però secondo le leggi del mercato e del profitto.
Karl Marx, come è già stato anticipato, studia e analizza il ruolo di questi nuovi personaggi e le conseguenze della rivoluzione industriale nella società e nell'economia.

L'aumentare del numero degli operai porterà le città industriali a crescere demograficamente e a creare nuovi quartieri, abitati dagli operai, vicino al loro posto di lavoro, la fabbrica.